I re Magi rappresentano il ciclo della vita umana e l’affermazione del Cristianesimo nel mondo
Le figure dei Re Magi racchiudono molteplici significati dal punto di vista storico e teologico, dalla rappresentazione del ciclo della vita umana fino alla vittoria del Cristianesimo nel mondo. Il pellegrinaggio dei visitatori di Cristo viene comunemente incanalato nel giorno del 6 gennaio, chiamato Epifania, nonché ultimo giorno delle feste natalizie. I tre “sovrani” dai nomi di Baldassare, Melchiorre e Gaspare arrivarono a Betlemme dopo la nascita di Gesù per incontrare quello che sarebbe diventato il nuovo “re”, guidati dalla stella cometa di Natale. Inizialmente i tre viaggiatori chiesero le indicazioni al sovrano Erode della Giudea, il quale decise di massacrare i bambini nelle zone circostanti per invidia nei confronti di Cristo. I tre Magi riuscirono comunque a raggiungere la capanna in cui erano rifugiati Giuseppe e Maria con i propri animali, portando come doni oro, incenso e mirra: anche i regali dei visitatori provenienti dall’Europa, dall’Asia e dall’Africa , possiedono un significato religioso speciale.
I re Magi, la provenienza e il trionfo del Cristianesimo nel mondo
I Magi, secondo alcuni studi medievali, venivano dall’Europa, dall’Africa e dall’Asia per incontrare Gesù: un esempio della vittoria della dottrina cristiana oltre la regione araba, un’espansione della fede e dell’etica religiosa che più tardi avrebbe investito il mondo intero . Sempre secondo le concezioni medievali, i tre pellegrini venuti per osservare il miracolo della vita non erano solamente sovrani, ma anche uomini saggi. Secondo altre concezioni, invece, i re Magi erano dei semplici sacerdoti venuti dalla Persia: i greci pensavano che i visitatori di Gesù avessero delle doti da astrologi, indovini e stregoni. Molte le storie che li coinvolgono, in alcune di queste c’è scritto che in realtà fossero anche più di tre. Comunque la loro venuta non può far altro che simboleggiare la fama di quello che sarebbe diventato il profeta e figlio di Dio, venuto in terra per portare agli uomini la parola del Signore, morto sulla croce per espiare i peccati di tutti gli uomini: anche di coloro che lo avevano crocifisso. Il Cristianesimo sarebbe diventato una religione universale con l’editto di Tessalonica nel 380 d. C. ma qualcuno si era già accorto della sua importanza quasi 400 anni prima dei romani.
I Magi e la ciclicità della vita umana
Secondo la simbologia bizantina, i tre Re Magi rappresenterebbero le tre età della vita umana: la gioventù, l’età adulta e la vecchiaia. Da questo passaggio si può quindi desumere che la loro presenza fosse considerata in passato come la metafora della vita, che termina con la caducità di quest’ultima attraverso la consunzione del corpo ma non dello spirito. Oltre la religione, la credenza bizantina sembra trasferire nelle figure dei re Magi il connubio della biologia e della religione, spesso ritenute rivali e sottovalutate da certi irriducibili che le vorrebbero forzatamente divise. L’iconografia dei tre uomini potrebbe anche rappresentare l’impegno di tre generazioni diverse chiamate a rispondere alla fedeltà nei confronti di Dio, indipendentemente dall’età anagrafica e uniti dal vessillo della pace tra gli uomini. Nell’odierno Medioriente devastato dalla guerra, la storia dei tre pellegrini provenienti da terre diverse, accende un lume di speranza per il ritrovamento della ragione di coloro che l’hanno persa.
I doni dei sovrani e il sacrificio di Gesù
Gaspare, Melchiorre e Baldassarre portarono in dono l’oro, l’incenso e la mirra al bambino Gesù: questi materiali rappresentano un riconoscimento ma anche una premonizione del futuro della vita del messia cristiano. L’oro rappresenta il pregio e la regalità della vita del profeta, l’incenso invece ne ricorda la stirpe divina mentre la mirra – usata all’epoca per l’imbalsamazione – ricorda il sacrificio di Gesù sulla croce. I Magi rimangono figure interessanti, così come i loro regali, anche perché la testimonianza della loro esistenza arriva soltanto dal Vangelo di Matteo. Tre figure enigmatiche e ricche di contenuti, capaci di raggiungere la fede divina attraverso l’esperienza nello studio degli astri e una fiducia che appare incrollabile.
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