In Italia il tennis è pane quotidiano: i numeri di una scalata impressionante

Il tennis si espande a macchia d’olio. In Italia, da più di un anno, sta spopolando la ‘Sinnermania’. Ininterrottamente. Questo grazie ai risultati dell’attuale numero 1 al mondo, Jannik Sinner, che non solo sta abbattendo un record dopo l’altro con i suoi successi – nel 2024 due Slam, la vittoria alle ATP Finals, 3 Masters 1000, 2 ATP 500 e un allucinante 73-6 nel computo vittorie-sconfitte -, ma sta anche contribuendo ad aumentare la popolarità di questo sport nel Belpaese. E non c’è mica solo lui.

Sul versante maschile: Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini, Flavio Cobolli, Matteo Arnaldi, Luciano Darderi, Lorenzo Sonego, la coppia Simone Bolelli-Andrea Vavassori e molti altri ancora. I loro risultati? Complessivamente: 2 finali Slam, 1 altra semifinale, 1 medaglia di bronzo alle Olimpiadi, 1 qualificazione alle ATP Finals, 2 semifinali 1000, 2 titoli ATP 500, 6 titoli ATP 250 e fiumi di altri successi.

Sul versante femminile spicca lei, Jasmine Paolini, capace di fare il boom quest’anno. Sia da sola, sia in coppia con la sua amica e compagna di merende Sara Errani. In singolo brillano le 2 finali Slam, un titolo 1000 conquistato e la qualificazione alle WTA Finals. In doppio, ecco un’altra finale Slam, anche qui la presenza alle Finals, 2 titoli 1000, 1 di un 500 e il coronamento di un’annata straordinaria con la medaglia d’oro olimpica.

Per non farci mancare niente, storico anche il primo titolo Slam azzurro in doppio misto conquistato da Errani e Vavassori.

E la ciliegina sulla torta, come se quest’ultima non fosse già abbastanza golosa, i titoli di campioni del mondo prima femminile e poi maschile, con la Billie Jean King Cup e la Coppa Davis.

Con grandissima probabilità, ci siamo dimenticati qualche importante traguardo azzurro. Ma è inevitabile. L’Italia della racchetta ormai lascia il segno come una pallina sulla terra rossa.

Un’esplosione di tennis che piomba direttamente nelle case degli italiani. Difatti, negli ultimi tempi questo sport è salito a dismisura a livello di numeri, sino a diventare la seconda disciplina più diffusa in Italia. Nel 2001 erano circa 130mila i tesserati nel nostro Paese. Nove anni dopo, nel 2010, ecco il raddoppio con 260mila. Nel 2020 la cifra si aggira attorno ai 326mila and counting.

Infatti, la vera e propria epidemia (non di Covid, anche se gli anni sono quelli) ha portato a sé appassionati specialmente nell’ultimo triennio. Si sale, sempre di più. In contemporanea con i successi dei nostri atleti di punta. Si cresce insieme. Fino al 2024 in cui, per la prima volta, i tesserati hanno superato di una manciata di migliaia il milione, lasciandosi abbondantemente dietro i numeri della pallavolo (335mila tesserati nel 2023) e del basket (365mila tesserati nel 2023).

Inoltre, non manca di certo l’occasione per i tennisti agonisti italiani di mettersi alla prova. Dai 10297 tornei organizzati dalla FITP nel 2019, in questo 2024 sono 17580 gli eventi organizzati dalla federazione sul suolo nazionale, che hanno coinvolto circa 743mila tesserati.

Una crescita, quella del nostro movimento, che parte dai più piccoli, dalle scuole. Nel 2023 la FITP ha investito 6 milioni nel progetto ‘Racchette in classe’. Nel 2024 sono 8 i milioni messi a disposizione dalla Federazione per lo stesso piano, che ha chiamato a sé all’incirca 400mila bambini. L’obiettivo? Arrivare a un milione entro 5 anni. Nel mentre, però, numeri come il +30% di iscritti nelle scuole tennis ancora a gennaio fanno già faville, considerando che il 2024 era appena cominciato e i nostri più grandi portacolori avevano ancora ‘in canna’ i loro migliori risultati.

Più tennis, grazie anche alla maggiore opportunità di spazi dedicati. Rispetto al 2020 si è registrato un +34% di presenza di scuole tennis (2593), un +28% di numero di circoli affiliati (4067) e un +43% di tecnici certificati (13770).

Comprendiamo che il tennis è popolare come il calcio – ha detto recentemente il Presidente della FITP, Angelo Binaghi, chiedendo esplicitamente più tennis su RAI 1. Al momento, il calcio traina ancora la maggior parte degli appassionati sportivi di questo paese. Una tabella condivisa in occasione delle ultime ATP Finals a Torino ha mostrato il divario che c’è al momento in Italia tra il tennis e il calcio; che è sì ancora molto grande, però il tennis non sfigura affatto e, considerando la sua enorme crescita di questi ultimi anni, il gap non potrà fare altro che assottigliarsi con il tempo.

Già in abbondanza citato, l’evento tennistico più atteso dell’anno per gli italiani sono appunto le ATP Finals di Torino, che rimarranno nella città sabauda fino al 2027 compreso e in Italia sicuramente fino al 2030. Di seguito, i dati dell’impatto economico di questo torneo nel 2024.

Tutti voglio vedere il tennis. E in Italia le occasioni non mancano. Rispetto al 2023, si è già registrato un +70% di entrate per le prevendite dei biglietti degli Internazionali d’Italia 2025. A braccetto, ecco di nuovo le ATP Finals con il suo consueto ‘Tutto esaurito’ per quanto riguarda le presenze all’Inalpi Arena nel 2024.

E per chi non potesse spendere cifre importanti – tanto comunque Binaghi non abbasserà i prezzi dei biglietti, parole sue -, una gita in giornata a vedere un Challenger è facile da organizzare. Anche perché le occasioni di vedere dell’ottimo tennis in Italia, con questa categoria di tornei, fioccano che è una meraviglia. Su 207 tornei Challenger disputati nel 2024, ben 19 si sono giocati nel nostro territorio, ossia il 9,18%.

Di questi 207, solo 5 appartengono dal 2023 a una nuova categoria, quella dei Challenger 175. Due di questi si giocano in Francia (Aix-en-Provence e Bordeaux), uno negli USA (Phoenix) e due in Italia: a Torino e a Cagliari.

Crescono quindi gli appassionati, i tesserati, i circoli affiliati, i tecnici, le strutture, le entrate e le possibilità verso questo sport. Sia per chi gioca a livello dilettantistico, sia per i professionisti. E aumenta anche il fatturato della FITP, con un +1200% rispetto al 2001 (17 milioni nel 2001, 204 milioni nel 2024).

Insomma, in un ipotetico grafico che possa comprendere tutti questi aspetti, il tennis si sta arrampicando sempre più in alto. Ma la scalata non finisce qui. O come direbbe uno specifico ragazzo che il tennis se lo mangia a colazione: “Il lavoro non smette mai”.

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