Joao Lucas Reis è il primo giocatore professionista a fare coming out
Il tennista brasiliano Joao Lucas Reis, attualmente nella posizione 401 del ranking ATP, è l’11° miglior tennista del Brasile. Il 24enne ha deciso di fare coming out pubblicamente, attraverso il suo profilo Instagram, dove ha postato una foto con il suo fidanzato, l’attore e modello Gui Sampaio Ricardo: “Buon compleanno, buona vita. Ti amo così tanto“.
Grazie a questa sua uscita sui social, Reis è diventato pertanto il primo tennista professionista in attività a riconoscere apertamente la sua omosessualità. Quest’ultima, difatti, è vista da tempo come un tabù nel mondo del tennis maschile. Forse, grazie alla decisione di aver reso pubblica la sua storia, potrebbe spingere altri giocatori a vivere liberamente il proprio orientamento sessuale, senza aver paura di esser giudicati dal pubblico esterno.
In passato, in particolar modo negli anni ’70, anche Billie Jean King e Martina Navratilova hanno combattuto per i diritti delle minoranze sessuali e a sua volta anche Amélie Mauresmo ha parlato pubblicamente del suo orientamento sessuale dopo aver raggiunto la finale dell’Australian Open. Infine, la più recente, Daria Kasatkina che ha deciso di fare coming out, nonostante in Russia – suo paese di nascita – il movimento LGBTQ+ è considerato estremista.
Due anni fa, in un’intervista con CLAY, anche l’attuale numero 4 al mondo Taylor Fritz aveva deciso di affrontare l’argomento: “Penso che sia strano che non ci siano tennisti maschi dichiaratamente gay, perché penso che un giocatore verrebbe accettato. Sarebbe una grande notizia e forse le persone non vogliono essere al centro dell’attenzione, non vogliono finire sotto i riflettori“.
Anche l’attuale presidente del Board e dell’USTA, Brian Vahaly, nel 2021 fece coming out. L’ex tennista ricevette migliaia di insulti da parte degli haters, con anche minacce di morte e di rapimento nei confronti dei suoi figli. “Alcuni paesi sono tuttora molto ostili nei confronti dei gay, ci sono molti rischi sia dal punto di vista personale che economico, legato agli sponsor. Il circuito maschile è maschilista e competitivo, non c’è rappresentanza per i gay“.
Un anno dopo, nel 2022, Fabien Reboul aveva cercato di rompere definitivamente questo tabù, uscendo allo scoperto con una foto che lo vedeva immortalato insieme a Maxence Broville mentre si baciavano. Tuttavia, in quell’occasione, l’immagine è stata cancellata subito dopo.
Dunque possiamo dire che il pensiero del tennista peruviano Juan Pablo Varillas è corretto: “Il tennis è uno sport molto maschile, ma anche antiquato”. Forse, grazie a Joao Reis questa volta, si è compiuto il primo passo verso la normalizzazione dell’omosessualità nel tennis professionistico maschile.