Rassegna stampa – Sinner, buona la prima

Martello Sinner (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Anno nuovo, Sinner vecchio. Perché è meglio non perdere le buone abitudini e mostrare subito il volto del dominatore. Seppur in esibizione, Jannik comincia il 2025 così come aveva finito il 2024: vincendo. Quello con Popyrin, l`australiano n.25 del mondo che è tra i pochi a poter vantare un record positivo contro la Volpe Rossa, avendolo battuto nell`unico precedente (Madrid 2021, praticamente la preistoria), è un match a tratti intenso, nonostante il clima agonistico un po` annacquato dall`assenza dell`adrenalina del torneo: insomma, un ottimo test inaugurale per il numero 1 che in Australia, da sabato notte, difenderà il titolo conquistato 12 mesi fa rimontando Medvedev da due set sotto.
Anche perché il successo è maturato in perfetto stile Sinner, marchiato cioè dalle qualità che lo hanno portato nell`ultimo anno a conquistare due Slam e a scalare la classifica fino al primato. E dunque martellamento al servizio nel set iniziale, con Popyrin incapace di trovare soluzioni in risposta, e poi break chirurgico a proprio favore non appena l’australiano cala l`intensità della battuta: 6-4. Nel secondo set il livello addirittura sale anche grazie alla crescita dell`avversario, alcuni scambi sono di eccellente fattura, Jannik sembra in controllo ma si incarta nel sesto game e perde per la prima volta la battuta. Popyrin può chiudere il parziale servendo sul 5-3, ma i momenti delicati sono il pane del più forte giocatore del mondo, che intasca il controbreak e poi tiene un`altra lezione universitaria su come si giochi un tie-break, situazione in cui ormai è letale come un morso velenoso. In stagione il suo record in partite Atp è di 25-8 in questa fase del gioco, ma da Wimbledon in poi ha compilato un fantascientifico 12-2. E così, malgrado qualche dritto fuori misura, comprensibile nella prima uscita, Sinner può liberare sul campo lo stesso sorriso mostrato mentre il giorno prima vinceva a burraco contro coach Cahill: «Quella appena conclusa è stata una stagione fantastica ma ormai è il passato. Il primo Slam può essere carico di tensione, ma so quanto abbiamo lavorato in queste settimane. Sono fiducioso. […] Melbourne è una città meravigliosa, qui mi sono successe cose speciali in campo e fuori. Sono felice di essere tornato qui a giocare questo tipo di partite, anche se è solo un`esibizione. Per noi è importante provare a sentire il campo e il ritmo. Vedremo cosa accadrà agli Australian Open, sicuramente questo è un posto speciale» E con i ringraziamenti arriva anche una battuta sul deciso cambiamento di condizioni climatiche a cui ha dovuto adattarsi in fretta: «A Natale ero sulla neve, il primo giorno qua (è arrivato il 3 gennaio, ndr) c`erano 40 gradi…». […] Il prossimo impegno semi-ufficiale, nell`ambito dell`Open Week che precede gli Australian Open e coinvolge i campioni in progetti benefici, è fissato per venerdì alle 9 italiane contro Tsitsipas, seconda e ultima esibizione prima del debutto da detentore del titolo. Con il greco, nello Slam degli antipodi, Sinner perse nel 2022 ai quarti, la sconfitta che lo convinse ad affidarsi a Vagnozzi e Cahill, e agli ottavi del 2023, quando la rivoluzione non era ancora completata ma già molto prossima (e infatti lo batté due settimane dopo a Rotterdam, per sua stessa ammissione uno dei punti di svolta della carriera). Acqua passata. Adesso a macinare ci pensa Jannik.

Sinner prende le misure (Pietro Corso, Corriere dello Sport)

Il primo antipasto è servito. Scattato il nuovo anno, Jannik Sinner è tornato a giocare un incontro “ufficioso” prima del debutto agli Australian Open dove difenderà il titolo conquistato lo scorso anno. Fresco di completino giallo e in buono stato di forma, il numero uno del mondo ha sconfitto Alexei Popyrin nella Opening Week dello Slam di Melbourne, un`occasione nobile per raccogliere fondi che andranno in beneficenza, ma anche un modo per testare la propria condizione in campo in vista del debutto ufficiale. Il risultato è una partita frizzante e di buon livello, che ha visto l`altoatesino prevalere per 6-4 7-6(2): nel primo parziale Jannik non concede palle break, ma gliene servono 6 per strappare il servizio a Popyrin sul 5-4. Nel secondo l`australiano ingrana le marce giuste, e favorito da qualche errore di troppo di Sinner, va molto vicino a portare il match al terzo. Il numero uno del mondo rimonta dallo svantaggio di 5-2, riportandosi sul 5-5 prima di risolvere la questione al tie-break, vinto per 7 punti a 2. Poi il post sui social con tutta la squadra all`interno del terreno di gioco della Rod Layer Arena, dove un anno fa aveva sollevato il primo Major della carriera, per suggellare l`inizio di una nuova stagione con nuovi obiettivi. Quella australiana, sarà una “prima volta” per Sinner che non aveva finora mai difeso un trofeo dello Slam. Domani nella notte italiana il sorteggio del tabellone principale (la rassegna comincerà ufficialmente il 12 gennaio), mentre tra due giorni, alle 9 italiane, ci sarà l`ultimo incontro d`esibizione con Stefanos Tsitsipas. L’ultima volta, i due si sono incrociati nella finale del Masters 1000 di Montecarlo, conquistata dal greco per 6-4 3-6 6-4 in una sfida sfortunata e piena di polemiche. […]

E’ già un nuovo Sinner (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Alexei Popyrin porta buono, e mette perfino di buon umore. Lo fa involontariamente, penso, ma proprio per questo gli riesce anche meglio. Agli ultimi US Open mi venne di chiamarlo Popy-Popyrin, tipo bislungo e bislacco se ce n`è uno, con una testa “piccina picciò” su un corpo che è cresciuto di molti centimetri fuori età, salendo ai 196 attuali dopo i ventuno anni. PopyPopyrin suona come uno sberleffo, ed è proprio quello che, agli ultimi US Open, ricevette sul naso il Djoker che non s`era risparmiato in felici premonizioni sulle proprie possibilità di tornare a vincere uno Slam. S`incrociarono in terzo turno, nel giorno passato alle cronache come “il capitombolo dei medagliati”, uno straordinario effetto a catena di misteriose origini tennistiche che estrasse dal torneo l`intero podio delle ultime Olimpiadi. Il Djokovic d`oro cadde in 4 set, l`argenteo Alcaraz si liquefece alle temperature inusitate del tennis di Botic Van de Zandschulp, e il Musetti di bronzo fu preso d`infilata dal Nakashima guidato dal coach italiano che non ha mai allenato gli italiani, Davide Sanguinetti. E se proprio non potete fare a meno di chiedervi del perché Popyrin generi buonumore, provate a immaginare come deve essersi sentito Sinner, quando il tabellone degli US Open si liberò d`improvviso delle presenze di Djokovic e di Alcaraz, quest`ultimo nella zona di tabellone capitanata da Jannik, che lo attendeva in semifinale. Ma dall`ultimo Slam del 2024, al primo del 2025, questi Open d`Australia che fra due giorni riceveranno la griglia di partenza, non pochi ribaltoni si sono susseguiti ai piani alti della classifica, quasi l`avvento di Sinner abbia causato un piccolo tsunami in alta quota, evento come potete immaginare ai confini della realtà. La classifica al via dell`ultimo Slam proponeva Sinner davanti a Djokovic e Alcaraz, quella di oggi vede Jannik davanti a Zverev, con Alcaraz sempre terzo e Djokovic sceso al settimo posto. Il che porta alla logica deduzione che al prossimo sorteggio occorrerà presentarsi con i boxer di tungsteno, se è vero che il 3 di Alcaraz e il 7 di Djokovic, potrebbero finire tutti dalla stessa parte, quella di Sinner, o quella di Zverev. Come dire che un bel pezzo del trofeo australiano verrà deciso, stavolta, dalle manine più o meno fatate di chi verrà chiamato a estrarre í nomi da apporre sul tabellone. E Popyrin? Ma sì, quel Popy-Popyrin che ci aprì la strada per la vittoria nella Davis del 2023, facendosi rimontare da Arnaldi all`ultimo giro d`orologio, dopo aver dominato tutta la partita? Battuto da Sinner, nella giornata dedicata alle esibizioni dei protagonisti del torneo. Non facilmente battuto, ma non era nemmeno il caso di aspettarselo. Il russo d`Australia è molto migliorato negli ultimi mesi, ha vinto a Montreal, e si è issato a un passo dalla Top Twenty (è 24°). Sotto l`incedere di Sinner, al primo match della nuova stagione, è stato però costretto a reclinare il capino, dopo aver fatto sfoggio di attitudini missilistiche nel primo set e mantenuto la parità fino al 4-4 (mandata in fumo con due doppi falli che hanno permesso a Sinner il sorpasso), e aver condotto in termini perfino autorevoli la seconda frazione fino al 5-2. Lì Sinner ha indossato la cotta di ferro sotto la corazza, ed è diventato impenetrabile, più o meno il Sinner che conosciamo, quello che in cuor suo pensa… «E ora prova a farmi il punto, se ci riesci…». Popy-Popyrin non ce l`ha fatta, il 5-2 si è trasformato in 5 pari e ha garantito a Sinner l`approdo al tie break, dove il nostro ha piantato in asso l`aussie russo e se n`è andato. Un match in definitiva che ha lasciato molte buone sensazioni a Jannik. «Ho lavorato molto, ho curato ogni particolare. Mi sento in buona forma, ma saranno i prossimi giorni a dirmi se le sensazioni che provo sono da prendere come veritiere, o meno». Il tennis vero è quello dei tornei, ciò che succede fuori conta fino a un certo punto. Sinner ci tiene a ricordarlo. «Il 2024 è stata una stagione fantastica, per me. Non sono un mago, e non posso dire che cosa accadrà nella prossima. Ma sono fiducioso. L’importante era riprendere contatto con questi campi, e anche con il pubblico, che ringrazio per l`attenzione che mi sta regalando». Un pubblico che l`ha accolto con un autentico boato. Uno di quegli applausi che ha sgombrato il campo da qualsiasi effetto-Kyrgios fosse possibile temere. I livori forzati del rientrante Nick non hanno fatto breccia, né proseliti, e se tanto ci dà tanto non li faranno nemmeno nei prossimi giorni. Un`altra battaglia persa, da parte di Kyrgios, numero uno dei social, là dove essere numero uno non conta nulla. […]

Quanti brividi, Alcaraz e Nole possono finire con l’azzurro! (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Più che dal freschissimo passato, Sinner dovrà guardarsi dal futuro prossimo. Alcaraz e Djokovic si sono allenati insieme, consapevoli che già l`intensità e l`adrenalina della preparazione dovranno forgiare il loro percorso agli Australian Open se vorranno coltivare speranze di avvicinarsi al nuovo sole, Sinner, senza bruciarsi le ali. Ma le insidie, per la Volpe Rossa, oltre che dall`oggettivo valore dei due titanici rivali, potrebbero arrivare stanotte dal sorteggio del tabellone degli Australian Open. Il campione in carica sarà testa di serie n.1, ma è la posizione nel seeding di Carlos e Nole a rappresentare una miccia accesa sotto il cammino di Jannik: lo spagnolo è n.3, il serbo n.7. In soldoni, significa che Sinner, Alcaraz e Djokovic potrebbero ritrovarsi tutti e tre dalla stessa parte, con l`eventuale incrocio nei quarti tra il Djoker e la Volpe Rossa e in semifinale con il prodigio allenato da Ferrero. Roba da far ribollire il sangue nelle vene, se il computer si divertirà a compilare scherzi che esalterebbero il pubblico e e incendierebbero il torneo. Nel frattempo Novak è stato finalmente raggiunto in Australia dal nuovo coach Andy Murray, una delle scommesse più intriganti del 2025 appena iniziato. Nati a una settimana di distanza nel maggio del 1987, fieri avversari in campo in ben 36 occasioni (25-11 per il serbo), ora si ritrovano fianco a fianco, uno alla ricerca delle motivazioni per sollevare un altro trofeo dello Slam (e sarebbero 25, record in solitaria) e l`altro a testarsi in un nuovo ruolo, per cui appariva già tagliato quando giocava, con una delle leggende più grandi della storia dello sport. E tuttavia l`approccio del Djoker è stato molto umile: «È un grande onore e un grande piacere per me avere accanto un grande campione come Andy, qualcuno che è noto per essere un giocatore di tennis tanto intelligente quanto disponibile. Adoro parlare con lui delle sfumature, dei dettagli, di come posso migliorare il mio gioco, come posso guadagnare un centimetro, posizionarmi meglio sul campo rispetto al mio avversario». […]

Nole non dimentica l’espulsione 2022 (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Tra i tanti motivi d`interesse che propone l`edizione 2025 degli Australian Open ce n`è uno che intriga particolarmente gli appassionati di tutto il pianeta: l`inedita collaborazione fra Novak Djokovic e Andy Murray. Da quando a novembre il 37enne di Belgrado ha annunciato che avrebbe fatto squadra nel primo Slam stagionale con il coetaneo scozzese (i due sono nati a una settimana di distanza nel maggio 1987), uno dei suoi storici rivali e altro ex n.1 del mondo (si sono affrontati qualcosa come 36 volte nel tour, con 25 successi per Nole), l`attesa dei tifosi è progressivamente salita giorno dopo giorno. E ieri il tanto agognato momento è arrivato: sulla Rod Laver Arena il serbo ha svolto la sua prima sessione di allenamento con accanto il britannico, che ha concluso la sua carriera da giocatore alle Olimpiadi di Parigi. Djokovic, che insegue l`11° trionfo su questi campi e il record di 25 titoli major, si è aggiudicato per 7-5 un set con Carlos Alcaraz. Negli spogliatoi dell`impianto è avvenuto anche il primo incrocio dell`anno fra il serbo e Jannik Sinner: le due stelle del tennis mondiale, dodici mesi fa avversari in semifinale a Melbourne, si sono salutati con un `cinque`, come documentato dai social degli Aus Open. Oltre ai tanti trionfi sul campo Djokovic della capitale dello stato di Victoria ha anche qualche ricordo spiacevole, come l`espulsione subita nel 2022 in quanto non vaccinato contro il Covid. Un episodio che non ha dimenticato, anzi rivive come un incubo. «La persona che controlla il mio passaporto mi porterà via, mi fermerà di nuovo o mi lascerà andare? Devo ammettere che ho sempre questa sensazione – ha confessato Nole in un`intervista all`Herald Sun -. Le ultime due volte che sono atterrato in Australia, durante il controllo passaporti e l`immigrazione, ho rivissuto il trauma di quanto accaduto tre anni fa». Oltre a Sinner in vista del sorteggio del main draw, altri due azzurri figurano tra le teste di serie: Lorenzo Musetti n.16 e Flavio Cobolli al 32° posto, mentre Matteo Berrettini, al n.35 del ranking, è una delle principali mine vaganti. Qualche preoccupazione c`è sulle condizioni del 22enne figlio d`arte romano dopo il ritiro ad Auckland nel match d`esordio (il derby tricolore con Luca Nardi) per un problema alla coscia destra. Nello stesso torneo neozelandese protagonista in negativo è stato Cameron Norrie. Nel primo set dell`incontro perso con il lucky loser argentino Diaz Acosta il 29enne mancino britannico, dopo l`ennesimo errore, con un gesto di rabbia ha lanciato la racchetta alle sue spalle, finita però sulle tribune, dove ha colpito di striscio una ragazza. Il fatto che la spettatrice non abbia subito conseguenze e abbia avuto una reazione divertita ha probabilmente salvato dalla squalifica l`ex n.8 del mondo, che a fine match ha recitato il mea culpa. «Ho chiesto subito scusa a quella donna, ma non ha avuto alcun problema. L`ho appena sfiorata e si è fatta una risata. Ovviamente non avevo alcuna intenzione di colpirla. Ho lanciato la racchetta e non è una cosa di cui vado fiero. Non volevo farlo e non è da me fare una cosa del genere. Chiedo scusa in generale per come mi sono comportato». […]

Читайте на 123ru.net