Rassegna stampa – Sinner, buon sorteggio

Ci vediamo in finale (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Provate a prenderlo. Jannik Sinner è tornato sul luogo del delitto, Melbourne Park, dove un anno fa ha vinto il titolo più importante della carriera. Il primo Slam, che per i tennisti è un po` come il primo amore: non si scorda mai e fa battere il cuore anche a distanza di anni. Nell`estate australiana, però, non è più tempo di melensaggini: con il sorteggio dei tabelloni, infatti, si è aperto ufficialmente l`Australian Open. Jannik, con il suo trofeo lucidato per l`occasione, ha presenziato alla cerimonia insieme ad Aryna Sabalenka, detentrice del titolo al femminile. Lui, sorridente e orgoglioso con la volpe stampata sulla felpa, avrà ripercorso con la mente la cavalcata trionfale dì dodici mesi fa. La paura di non farcela, il «sono morto» dopo i due set sotto con Medvedev, la rinascita, il trionfo. Pensieri che accendono il desiderio. Per le partite, però, bisognerà attendere domenica, primo giorno dell`Happy Slam, mentre per vedere il campione in carica in azione bisognerà pazientare almeno fino a lunedì, se non addirittura martedì, visto che a iniziare sarà la parte bassa del tabellone, quella dove sono stati sorteggiati Zverev, Djokovic e Alcaraz. Pericolo scampato dunque per Jannik che rischiava di avere lo spagnolo e il serbo dalla propria parte. Il sogno, naturalmente, è una finale contro Carlos Alcaraz per suggellare una volta per tutte l`inizio della nuova era. La loro. Sinner, dall`alto del suo n. 1 ha un solo grande desiderio: essere felice. E dove se non a Melbourne, dove tutto è festa e colore e spettacolo? «Lo chiamano l`Happy Slam, siamo felici di tornare qui – ha detto poco prima che venissero sorteggiati i tabelloni -. Spero soprattutto che tutti i giocatori possano mostrare un buon tennis, che credo sia la cosa più importante». […] Non possiamo negarlo: Fortuna, la dea che nell`antica Roma sovrintendeva al destino e al caso, è stata piuttosto benevola col nostro campione, riservandogli la sfida più dura per la finale. Jannik inizierà la scalata contro Nicolas Jarry, avversario del primo turno. Il cileno, n. 34 al mondo, arriva coi quarti del torneo di Brisbane persi col ceco Lehecka. Non il rivale migliore da incrociare all`esordio di uno Slam, ma il cileno sconfitto dall`altoatesino a Pechino pochi mesi fa al secondo turno, non è quello capace di arrivare alla finale degli Internazionali dello scorso anno a Roma. Da quello che si è visto nei primi giorni di allenamento, invece, Sinner sembra proprio quello che avevamo lasciato a fine 2024. Motivato, concentrato, veloce e potente. Il menu del secondo turno prevede l`incrocio col vincente tra la wild card australiana Tristan Schoolkate e il giapponese Taro Daniel e all`orizzonte del terzo turno, con vista sulla seconda settimana, ecco il primo possibile derby. Potrebbe essere Flavio Cobolli a incrociare la strada di Sinner. Per vedere la sfida azzurra è necessario però che Flavio, con qualche fastidio muscolare, batta l`argentino Etcheverry, uno che spesso ha fatto sudare Jannik, ma che due anni fa a Melbourne ha dovuto subirne la legge perdendo in tre set. Più difficile pronosticare chi potrebbe essere l`ostacolo degli ottavi. La classifica direbbe Rune, testa di serie n.13, ma il danese è sempre un`incognita. […] E poi i possibili quarti con De Minaur, vittima sacrificale o magari con Tsitsipas, avversario stamattina nell`esibizione che fa da antipasto all`abbuffata delle prossime due settimane. Fritz, sconfitto nella sfida per il titolo sia allo Us Open sia alle Atp Finals di Torino, o Medvedev o perché no Musetti, all`orizzonte della semifinale. […]

Jannik, ne resterà soltanto uno (Daniele Azzolini, Tuttosport)

La manina santa, da lassù, ce l`ha messa qualcuna delle numerose divinità antropomorfe che guidano gli umani nel faticoso procedere della stagione tennìstica. Forse San Pras, o San Guinetti, chissà. Magari la leggendaria Santa Pupa, che pare abbia un occhio di riguardo per i giovani, già campioni o semplici apprendisti che siano. Ma con queste generalità le onoriamo sui nostri campi, mentre non è dato sapere sotto quali denominazioni, i numi del nostro sport, h conoscano gli australiani, che il mondo – si sa – lo guardano down under, giù dal basso, o se preferite “a testa in giù”, e vi posso assicurare che non lo vedono esattamente come lo vediamo noi. Poco importa. A presiedere le operazioni di sorteggio erano presenti i campioni di un anno fa, Jannik Sinner che molto gradirebbe una seconda vittoria, e Aryna Sabalenka, che due ne ha già colte e va per la terza consecutiva. Ne sono sortiti entrambi con un pacco regalo, invidiabile a dir poco quello di Sinner, che ha una pista da gokart quasi sgombra fino al match che vale il trofeo, mentre la bielorussa ha tempo per porsi la domanda su chi, tra Gauff, Muchova, Osaka e Ostapenko, troverà in semifinale. «L’Australia mi mette allegria», parola di Jannik. «C`è entusiasmo, tante belle persone. Lo chiamano l`Happy Slam, non a caso. Vengo da una dura
preparazione a Dubai, ho voluto cambiare qualcosa rispetto all`anno scorso, ma sono in fiducia e ho voglia di cominciare
». Immagino la stizza di Kyrgios, non invitato al sorteggio, cazziato pubblicamente ieri da Roddick («E’ un ipocrita, un influencer che vive unicamente per i “like”») e finito nel mucchio selvaggio del tabellone “di sotto”, a un tiro da Zverev. Roba da farsi venire il mal di pancia, e infatti la sua presenza agli Australian Open pare sia in dubbio per un problema agli addominali. I livori forzati qualche volta fanno male anche a chi li pratica… Il bello, per Sinner, è che “di sotto” sono finiti tutti gli altri. Il nuovo Alcaraz dal corto crine, […], e anche il nuovo Djokovic, quello allenato da Andy Murray, che pare gli stia insegnando a non prendersela con lo staff, lui che riempiva d`insulti tutti, genitori compresi. Nole ha subito Nishesh Basavareddy, americano diciannovenne nato a San Francisco da una famiglia di emigranti da Nellore (India), semifinalista ad Auckland dove nei giorni scorsi ha battuto Van de Zandschulp, Altmaier, Tabilo e Michelsen. Poi dovrà occuparsi di Opelka, che l`ha travolto di ace a Brisbane, quindi di Dimitrov agli ottavi prima di ricongiungersi con Alcaraz nei quarti. Il premio in palio sarà ovviamente Zverev, atteso in semifinale. Se tutto ciò ha un senso, è probabile che le solerti divinità del tennis, abbiano deciso di fare un po` di pulizia su chi (e contro chi) debba guidare il nostro sport nelle prossime settimane, per lo meno fino a quando i signori della Wada non riterranno opportuno metterci bocca nel ricorso al Tas. Al proposito Karen Moorhouse, Ceo dell”Itia (International Tennis Integrity Agency, l`organismo indipendente che ha assolto Jannik), ha spiegato in una intervista al sito Tennis364.com i termini di un`eventuale squalifica, creando qualche sorta di allarme nei lettori. «Se risulti positivo a una sostanza vietata, il punto di partenza per una possibile squalifica è di 4 anni. Se si può dimostrare che non sia stato intenzionale, la pena si riduce a 2 anni. A questo punto si devono fare differenziazioni. Nel caso Swiatek parliamo di un prodotto contaminato (medicinale), mentre per Sinner c`è la complicazione che il suo sia un prodotto non contaminato, in quanto il fisioterapista ha usato sul suo dito un prodotto che conteneva il principio attivo dopante. Per questo, l`intervallo della squalifica va da uno a due anni. La Wada contesta al colpa e negligenza». In contrasto con il giudizio del Tribunale Indipendente. Ne risulta che la pena eventuale possa essere di un anno, non meno. Ma continuiamo a chiederci perché mai. Lo Slam australiano, che giunge così presto, non ha solo il compito di fare da apripista alla stagione, ma di indirizzarla. Fu così anche l`anno scorso, quando la scelta cadde su Sinner, ribadita in una finale che vide il nostro ragazzo dei monti scalare rapidamente lo svantaggio di due set accumulato contro Medvedev. […] In campo femminile Jasmine Paolini comincia la stagione degli Slam contro una cinese, Sijia Wei, qualificata. Poi l`americana Townsend, Svitolina o Cirstea in terzo turno, Haddad Maia negli ottavi e Rybakina nei quarti. L’obiettivo è quest’ultimo, fare meglio degli ottavi 2024 e continuare a crescere conservando la quarta piazza in una stagione di ardue conferme.

Da Nole ad Alcaraz, gli Anti-Jannik per impedire il bis (Marco Di Nardo, Corriere dello Sport)

Fino al 2023 era stato quasi inavvicinabile per chiunque, e all`Australian Open batterlo era ancor più difficile rispetto agli altri contesti, con 20 vittorie su 20 tra semifinali e finali disputate a Melbourne. Poi la sconfitta contro Jannik Sinner al penultimo atto del 2024 ha riportato Novak Djokovic sulla Terra, dando inizio a una stagione complessivamente deludente. Ora Nole riparte dalla collaborazione con Andy Murray, con l`obiettivo di tornare a trionfare nello Slam che lo ha già visto vincere in dieci occasioni. «Mi stavo godendo il ritiro senza nemmeno guardare tanto tennis. Mentre stavo giocando a golf mi è stato chiesto se avessi in mente qualche progetto. Risposi che in quel momento non avrei pensato a nulla di peggio da fare che allenare». Andy Murray, nuovo coach di Djokovic per il primo Slam della stagione, ha raccontato come l`idea di allenare il serbo sia nata all`improvviso: «Mezz`ora dopo ero in macchina – ha continuato Sir Andy – e ho chiamato Novak, che mi ha chiesto se fossi interessato a dargli una mano. È una cosa che non mi sarei mai aspettato». Puntando sui suoi punti di forza, l`idea di Murray è quella di offrire un punto di vista in più al vincitore di 24 titoli dello Slam, senza fare stravolgimenti: «Comprensione del gioco e strategia sono sempre state alcune delle mie migliori doti. L’ultima cosa che vorrei fare è entrare in questa squadra e cambiare ogni cosa. Si tratta solo di piccoli accorgimenti per provare ad aiutarlo». Oltre a Djokovic, tra i protagonisti che proveranno a impedire a Jannik Sinner di confermare il titolo australiano del 2024 c`è Carlos Alcaraz. Lo spagnolo non arriva a Melbourne con la miglior fiducia possibile, ma un eventuale successo all`Australian Open gli permetterebbe di completare il Career Grand Slam e diventare il più giovane tennista a riuscirci, e lo stesso Carlitos ha ammesso come lo Slam australiano sia il principale obiettivo della sua stagione. Da numero 2 del mondo Alexander Zverev non può che essere considerato tra i favoriti per il titolo. Il tedesco ha dichiarato di aspettarsi «un nuovo campione all`Australian Open» ed è in questo momento l`uomo più costante a livello di grandi eventi. Leggermente più indietro Taylor Fritz, che ha però raggiunto la finale negli ultimi due grandi tornei sul cemento (US Open e ATP Finals), mentre Daniil Medvedev deve ritrovare se stesso dopo un`annata che lo ha visto restare a secco di titoli per la prima volta dal 2017. […]

Sinner-Alcaraz, duello possibile solo in finale (Stefano Semeraro, La Stampa)

Jannik Sinner nella parte alta del tabellone, Novak Djokovic (10 trionfi a Melbourne), Carlos Alcaraz (4 Slam, e 3 vittorie su 3 contro Jan l`anno scorso) e Sascha Zverev (il n. 2 del mondo), dall`altra. Il sorteggio degli Australian Open è stato benevolo nei confronti del Number one, che stamattina (ore 9) completa la rifinitura pre-Slam di fronte al decaduto Tsitsipas. Da lunedì – o martedì, ancora non si sa – saranno partite vere, la prima contro Nicolas Jarry, bombardiere cileno abbordabile ma indigesto. Poi, sulla carta, un 3° turno con Cobolli, ottavi con Berrettini, Rune o Hurkacz, semifinale con Medvedev o Fritz, ma come dicono i saggi il tennis si gioca dappertutto tranne che sulla carta, e nella fattispecie il cemento torrido di Melbourne è un`incognita rognosa da considerare. I bookmakers mettono la coppa in mano alla Volpe, tutti sognano la prima finale Slam con Carlitos, in alternativa un duello con l`eterno Djokovic che si presenta con Murray come coach («Mi aspetto che Nole mi insulti durante i match, non c`è problema»). […] Nel femminile, con 3 italiane, la favorita è Aryna Sabalenka mentre Jasmine Paolini nei quarti ha l`ostacolo Rybakina. I primi turni degli azzurri: maschile (10 italiani, record del 2022 eguagliato) Sinner-Jarry, Musetti-Arnaldi, Cobolli-Etcheverry, Berrettini-Norrie, Darderi-Martinez, Sonego-Wawrinka, Fognini-Dimitrov, Nardi-Gallo, Gigante-Humbert; femminile, Cocciaretto-Shnaider, Paolini-Wei, Bronzetti-Azarenka.

Gigante ce la fa: “Lacrime di gioia” (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)

«La spiegazione di questa vittoria è semplice: mi sono allenato molto bene, è il frutto del lavoro. Non avevo mai fatto una preparazione così importante». Matteo Gigante racconta così, ai microfoni di Supertennis, la qualificazione ottenuta agli Australian Open, la prima del romano in un tabellone principale di un Major. Nell`ultimo turno del draw cadetto “Giga” ha sconfitto il portoghese Henrique Rocha con il punteggio di 6-4 7-5, buttandosi in terra, mani sul volto, al momento del match point. «Sono state lacrime di gioia, di emozione, per tutti i pensieri che mi
sono venuti in mente durante l`ultimo game
». Ventitré anni compiuti il 4 gennaio, mancino dal grande rovescio bimane, Gigante si allena dalla scorsa stagione con Marco Gulisano, già presente in passato nel team di Matteo Berrettini. «Vi è grande soddisfazione per questo risultato – racconta da Melbourne il tecnico siciliano -. Matteo ha disputato tre ottimi incontri. Prima della sfida a Rocha era teso, ma consapevole. A Parigi, lo scorso anno, quando ci fu l`occasione di entrare in main draw, giocò invece una brutta partita; stavolta è stato davvero bravo, anche perché il portoghese è forte e lo vedremo presto a buoni livelli. “Giga” aveva questo piccolo grande obiettivo di entrare in un main draw Slam e oggi siamo davvero felici. È l`inizio della stagione, di lavoro da fare ce ne sarà tanto». Il sorteggio non è stato benevolo: Gigante affronterà al primo turno il francese Ugo Humbert, n.14 del mondo. […]

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