Australian Open, Paolini: “Se non mi diverto non riesco a esprimere il mio miglior tennis”
Jasmine Paolini, nel corso della classica conferenza stampa pre-torneo, ha presentato il suo Australian Open, affrontando diversi temi interessanti: la numero 4 del mondo lo scorso anno raggiunse in questo torneo gli ottavi di finale, mettendo le basi per la sua stagione dei sogni. Paolini ha parlato delle prospettive del suo 2025, del lavoro svolto nella off-season, della rivale più forte e del suo atteggiamento in campo.
Domanda: “Jasmine, bentornata a Melbourne: ti senti pronta per il primo slam dell’anno?”
Paolini: “Adoro l’Australia e in particolare questa città, sono molto felice di essere qui: mi sono allenata bene, insieme alle migliori giocatrici del mondo. Nei prossimi giorni – prima dell’esordio nel torneo – cercheremo di alzare ancora di più il ritmo, ma per adesso mi sento molto bene: dovrò solamente cercare di confermare questo tipo di livello nelle partite, provando, come sempre, a rimanere rilassata e a concentrarmi. Non voglio assolutamente mettermi troppa pressione addosso, cerco di mantenere le aspettative basse, perché il mio obiettivo resta sempre quello di godermi il match, se non mi diverto non riesco a esprimere il mio miglior tennis”.
Domanda: “Lo scorso anno hai letteralmente scalato il ranking WTA, diventando una delle grandi protagoniste del circuito: c’è ancora qualcosa che puoi migliorare? Ti sei concentrata su qualche aspetto in particolare nel corso della off-season?”
Paolini: “Innanzitutto ho cercato di recuperare un po’ di energie, perché nel 2024, tra singolo e doppio, ho giocato davvero tante partite. Con il mio coach cerchiamo sempre di lavorare sui dettagli, anche durante i tornei: mi riferisco ad esempio al servizio, alla percentuale di prime in campo, alla precisione, agli angoli da utilizzare”
Domanda: “La stagione della tua consacrazione è arrivata un po’ in ritardo, quando avevi già compiuto 28 anni. Ti sei data una spiegazione?”
Paolini: “Penso di essere cresciuta molto nel corso degli ultimi 3 o 4 anni, sia come giocatrice che come persona: mi sento più matura e con il passare del tempo ho creduto sempre di più nelle mie possibilità. Anch’io mi sono chiesta come mai non sia riuscita a esprimere questo livello di tennis quando avevo 23 o 24 anni e la risposta che mi sono data è che probabilmente avevo solo bisogno di un po’ di tempo: per migliorare, per crederci di più, per credere in me stessa”.
Domanda: “Aryna Sabalenka, la numero 1 del mondo, cercherà di vincere il terzo Australian Open consecutivo: che cosa la rende così forte?”
Paolini: “Mi sono allenata con lei proprio un paio di giorni fa, mi sono divertita come al solito, e lei è sinceramente impressionante: serve benissimo, ti mette in difficoltà anche con la seconda, risponde con grande continuità e nello scambio da fondo colpisce in maniera devastante la pallina. Alle Finals di Riyadh sono riuscita a rimanere in partita ma lei ha giocato alla perfezione i punti più importanti”.