Fonseca è un uomo di parola: mantiene la promessa di Basilea e si rasa i capelli a zero

C’è un antico rituale degli uomini, quando vogliono stare concentrati: è quello di radersi a zero. Vuole dire a se stesso qualche cosa ma vuole che gli altri la percepiscano“. Non sappiamo se dietro la scelta di radersi i capelli da parte di Joao Fonseca ci sia qualcosa di più profondo. Non possiamo sapere se ci siano motivi ben più pregnanti di significato rispetto ad una mera promessa giocosa, fatta durante i festeggiamenti per un successo che resterà indelebile. Sta di fatto che ci piace pensare che quelle parole cantate al tempo dell’ingresso – prima del Mondiale di calcio in Brasile del 2014 – nella famiglia di SKY Sport di Alessandro Del Piero dal cantore per eccellenza dello sport italiano, Federico Buffa, rivelino un fondo di verità che abbia influenzato la decisione del brasiliano.

Un cambiamento nella off-season che ha l’ambizione di trasmettere un chiaro messaggio: Joao c’è e non si accontenta. Ha appena iniziato e possiede ancora tantissima fame. A diciannove anni non gli basta l’ingresso in Top 30 e il primo titolo 500 della carriera a Basilea. Vuole di più, la sua precocità che abbandona – anche a causa di un recupero fisico non completo – le Next Gen per far posto all’esibizione con Alcaraz, il giorno dell’Immacolata Concezione in quel di Miami, comunica una cosa ed una soltanto. Fonseca è diventato “Grande” e vuole raggiunge Jannik e Carlos per il triumvirato dei sogni.

Forse la stagione 2026 (mentre l’anno tennistico 2025 lo vede il corsa negli ATP Awards) è ancora troppo presto per il grandissimo balzo, ma alla fine come diceva il saggio il bello di sognare non è tanto la realizzazione del sogno quanto più viverlo intensamente qualsiasi sia il finale.

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