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Terna: infrastrutture e sostenibilità per la transizione

Nel Piano Industriale 2024-2028 presentato lo scorso 19 marzo, Terna - la società che gestisce la rete elettrica nazionale guidata dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale Giuseppina Di Foggia - ha indicato 16,5 miliardi di euro di investimenti nei prossimi cinque anni, i più alti nella storia del Gruppo, il primo operatore di rete indipendente in Europa e tra i più grandi al mondo, con oltre 75.000 km di rete in alta e altissima tensione e 6.200 dipendenti in tutto il Paese. La rilevante somma servirà a migliorare il sistema elettrico italiano, di cui Terna è primaria protagonista, e a supportare la transizione in linea con il Green Deal europeo e il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) in tema di decarbonizzazione, che prevede una riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030 di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990.

I cavi sottomarini più profondi del mondo

Altro tema chiave nel Piano Industriale sono i collegamenti elettrici sottomarini, che prevedono lavori subacquei che sarebbero in grado di meravigliare persino un redivivo Jules Verne: il suo visionario “Ventimila leghe sotto i mari” qui diventa realtà. Attualmente, sono sette i collegamenti sottomarini di Terna in esercizio. Il Tyrrhenian Link, come altri cantieri sottomarini, è in corso di realizzazione. Sarà uno dei più ambiziosi, unirà la Sicilia alla Sardegna e alla Campania. Sono invece operativi il Sa.Co.I. 2 che collega Toscana, Corsica e Sardegna; l’interconnessione tra l’Italia e la Grecia; il Sa.Pe.I. tra il Lazio e la Sardegna; il cavo Sorgente Rizziconi tra la Sicilia e la Calabria; la linea tra Capri e Sorrento; l’interconnessione tra Italia e Montenegro e, in ultimo, il collegamento tra Piombino e l’Isola d’Elba. Per adesso, il più profondo tra i collegamenti in esercizio è il Sa.Pe.I.: tocca i 1.640 metri di profondità. Ma il record di questa vasta rete abissale verrà superato: il Tyrrhenian Link raggiungerà la profondità di 2.150 metri, un livello mai toccato nel mondo. Tali opere colossali richiedono elevati standard tecnologici e ingegneristici, oltre a una progettazione che valuti le caratteristiche geomorfologiche del fondale e dell’ecosistema. Il Tyrrhenian Link, infrastruttura strategica con 970 km di cavi sottomarini e 1.000 MW di potenza, ha ottenuto la necessaria autorizzazione da parte del Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) per entrambi i rami dell’opera. Le stazioni di conversione in corrente continua saranno realizzate a Selargius (Cagliari), Eboli (Salerno) e Termini Imerese (Palermo). Per la posa dei cavi marini Terna ricorrerà all’utilizzo della perforazione teleguidata (Trivellazione Orizzontale Controllata, TOC), che consente di ridurre l’interferenza con la flora marina e l’impatto dei lavori sul litorale.

Dal Sud verso il Nord con energia eolica e fotovoltaica

Altra opera fondamentale è l’Adriatic Link, il cavo sottomarino in corrente continua da 1.000 MW e 250 km di lunghezza che collegherà l’Abruzzo e le Marche. Autorizzata dal Mase lo scorso gennaio, l’infrastruttura consentirà di incrementare lo scambio tra le zone Centro-Sud e Centro-Nord del Paese, aumentando la sicurezza e l’efficienza dell’intera rete elettrica nazionale. L’Adriatic Link avrà un ruolo di primo piano nel trasferimento dell’energia prodotta dai numerosi impianti eolici e fotovoltaici del Sud Italia il Nord. Le stazioni di conversione saranno realizzate a Cepagatti (PE) e Fano (PU). La posa dei cavi raggiungerà una profondità massima di 100 metri.

Il ponte con l’Africa

Tra i progetti di interconnessione di Terna, importantissimo è Elmed, il ponte energetico invisibile tra l’Italia e la Tunisia. Si tratta del primo collegamento elettrico in corrente continua tra Europa e Africa: contribuirà alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico italiano e al raggiungimento dei target fissati in materia di energia. Elmed è uno dei progetti del Piano Mattei per l’Africa. È cofinanziato dalla Commissione europea tramite Connecting Europe Facility (CEF), fondo dell’Ue destinato allo sviluppo di progetti chiave. Per la prima volta fondi CEF sono stati assegnati a un’opera infrastrutturale di uno stato membro e uno stato terzo. L’elettrodotto si snoda tra la stazione elettrica di Partanna, in provincia di Trapani, e quella di Mlaabi, nella penisola tunisina di Capo Bon, per una lunghezza complessiva di circa 220 km (la maggior parte in cavo sottomarino), con una potenza di 600 MW e una profondità massima di circa 800 metri.

Le praterie di Posidonia Oceanica

A conferma del ruolo sempre più centrale della sostenibilità nelle strategie di Terna, per la prima volta il Piano di Sostenibilità del Gruppo è diventato parte integrante del Piano Industriale. La realizzazione della transizione energetica è dunque l’obiettivo strategico di Terna. Coincide con l’affermazione di un modello di business sostenibile e con l’implementazione di una serie di attività con cui il Gruppo si impegna a perseguire una Just Transition: un processo giusto, inclusivo, attento ai possibili impatti su lavoratori, comunità locali e fornitori. Un esempio virtuoso è rappresentato dal nuovo collegamento sottomarino tra l’Isola d’Elba e Piombino per il quale Terna ha trapiantato Posidonia Oceanica in un’ampia area al largo del Golfo di Follonica, tra Livorno e Grosseto. La Posidonia ha la caratteristica di formare praterie sommerse che esercitano una notevole azione nella protezione della costa. L’estesa diffusione della pianta rende la sua tutela uno dei driver per la definizione dei punti di approdo dei cavi sottomarini sulla terraferma e per la progettazione delle infrastrutture. Per il trapianto di Posidonia Oceanica sono stati necessari oltre dieci anni di paziente lavoro. Altre azioni di mitigazione e compensazione sono state pianificate, per opere in programma. Per esempio, Terna ha avviato le attività di trapianto sperimentale di Cymodocea nodosa a Fiumetorto, in Sicilia, in vista del Tyrrhenian Link.

Monitoraggio con la società WSense

Un progetto di innovazione di Terna legato all’ ambito sottomarino ha riguardato la sperimentazione della tecnologia dell’Internet of Underwater Things (IoUT). In questo caso Terna si è avvalsa della collaborazione di WSense, società deep-tech italiana leader nel monitoraggio e nei sistemi di comunicazione per l’ambiente subacqueo. La sperimentazione della tecnologia IoUT si è svolta nelle acque del Mar Tirreno, nel canale di Piombino. In dettaglio, Wsense ha predisposto un sistema di sonde sottomarine, collegate l’una con l’altra in una rete wi-fi subacquea per la trasmissione dei dati. Attraverso questo network sottomarino è stato possibile acquisire in tempo reale, per un periodo di tempo prolungato e continuativo, dati per il monitoraggio dell’ecosistema marino relativi a diversi parametri: rumore subacqueo, correntometria, clorofilla, temperatura e torbidità dell’acqua. Tutti questi meritevoli sforzi aziendali, e la visione chiara del futuro verso il quale andiamo, coniugano efficienza energetica e sostenibilità, con infrastrutture che supportano la decarbonizzazione e la resilienza della rete elettrica italiana. Costruita anche in fondo ai mari.

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