No, questa volta non basta un podio (32° giornata di fila) per cambiare in bello il tempo dell'Olimpiade italiana a Parigi. Troppo poco, anche se il bronzo del quartetto trascinato da Pippo Ganna merita il giusto riconoscimento perché chiude un ciclo fantastico che ha raggiunto il suo apice a Tokyo tre anni fa. Applausi a loro, ma finisce qui perché il resto è stato un susseguirsi di delusioni, amarezze, sorprese in negativo e una solenne incazzatura per l'ennesimo furto arbitrale che ci priva di una medaglia sicura. Читать дальше...